Autorizzazione sanitaria: quadro normativo delle regioni, chi deve richiederla, chi la deve aggiornare e come farlo

Come funziona l’autorizzazione sanitaria? Una guida rapida con le principali istruzioni per ottenerla

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1. Cos'è l'autorizzazione sanitaria in breve

L’autorizzazione sanitaria è un provvedimento amministrativo che consente lo svolgimento di attività da parte di strutture sanitarie di ambito pubblico o privato, che abbiano requisiti di legge la cui esistenza va previamente acclarata. La finalità di tale titolo abilitativo è assicurare che le attività rispettino gli standard di sicurezza, qualità e igiene previsti dalle normative vigenti.

Essa giunge al termine di una procedura obbligatoria per chiunque voglia avviare o gestire strutture sanitarie o svolgere attività sanitarie e sociosanitarie.

2. Quadro normativo delle regioni

La materia dell’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle strutture e delle attività sanitarie (e sociosanitarie) è regolata – a livello nazionale – dal d. lgs. n. 502 del 1992. In particolare, l’art. 8 ter di tale provvedimento subordina ad autorizzazione sanitaria sia la costruzione di nuove strutture che l’ampliamento, l’adattamento, la trasformazione e il trasferimento di strutture già autorizzate.

La normativa in oggetto si applica ai fini dell’esercizio delle attività nelle strutture sanitarie pubbliche e private, lasciando alle regioni il ruolo di regolare e definire nel dettaglio il procedimento di autorizzazione sanitaria e i requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici e organizzativi richiesti.

3. Chi deve richiederla

Chi sono coloro che debbono richiedere l’autorizzazione sanitaria? L’elenco è articolato, comprendendo – tra gli altri – ospedali, cliniche private, ambulatori, case di cura, residenze per anziani, laboratori di analisi cliniche e di diagnostica, studi professionali di medici e dentisti.

Il Comune dove è situata la struttura rilascerà l’autorizzazione ed infatti l’istanza per il rilascio del provvedimento è presentata dai soggetti interessati – titolare dell’attività sanitaria o legale rappresentante – all’ente locale. Quest’ultimo provvederà poi all’effettiva emissione o al diniego dell’autorizzazione.

Elementi come ad es. le dichiarazioni di conformità o i certificati di agibilità faranno parte degli aspetti da ispezionare e della documentazione da controllare ai fini del rilascio dell’autorizzazione sanitaria, ma le verifiche – svolte dalle autorità sanitarie locali – vaglieranno altresì le condizioni igienico sanitarie, l’accessibilità alle strutture da parte di tutti i cittadini e il rispetto dei reali bisogni di salute, psicologici e relazionali dell’individuo.

Le regole di dettaglio cambiano in relazione alla regione e alla tipologia di struttura sanitaria, per cui è essenziale fare riferimento alle disposizioni locali e rivolgersi al Comune per avere tutte le informazioni necessarie.

4. Chi la deve aggiornare e come farlo

Dopo aver conseguito l’autorizzazione sanitaria per l’esercizio di un’attività sanitaria, possono aversi dei casi pratici in cui è necessario aggiornarla, a seguito di cambiamenti strutturali, organizzativi o professionali all’interno della struttura.

La richiesta di aggiornamento dell’autorizzazione sanitaria deve essere compiuta dal titolare dell’attività sanitaria o, in caso di una persona giuridica (ad es. una clinica o una società che gestisce la struttura sanitaria), dal suo rappresentante legale. Alla formale istanza andrà allegata la documentazione tecnica, che provi la conformità dei nuovi locali o delle nuove condizioni alle normative in vigore.

Anzi il titolare o il rappresentante legale avrà il dovere di comunicare all’autorità locale qualsiasi modifica rilevante, che possa influire sui requisiti necessari per mantenere l’autorizzazione. Ad es. quest’ultima dovrà essere aggiornata nel caso in cui siano effettuate modifiche significative ai locali o alla struttura stessa (ampliamenti o riduzioni degli spazi, ristrutturazioni ecc.). Il mancato aggiornamento potrà comportare sanzioni amministrative.

5. Obblighi di privacy per richiedere l'autorizzazione sanitaria

Quando si richiede l’autorizzazione sanitaria, è fondamentale rispettare le normative sulla privacy, in particolare il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il Decreto Legislativo 196/2003 (Codice della Privacy). I soggetti richiedenti devono garantire che tutte le informazioni personali trattate durante il processo di autorizzazione siano gestite in modo lecito, corretto e trasparente. Ciò implica che i dati raccolti, come le informazioni sui dipendenti e sui pazienti, devono essere utilizzati esclusivamente per le finalità previste dalla richiesta e non possono essere divulgati a terzi senza il consenso esplicito degli interessati. Inoltre, è obbligatorio implementare misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali da accessi non autorizzati e garantire che i diritti degli interessati, come l’accesso, la rettifica e la cancellazione dei dati, siano rispettati. È consigliabile redigere una policy sulla privacy che espliciti le modalità di trattamento dei dati e informare gli interessati sui loro diritti.

Conclusioni

Il ruolo del consulente privacy è fondamentale per aiutare gli imprenditori a garantire la conformità alle normative sulla privacy e adempiere agli obblighi in materia di protezione dei dati personali. Un consulente privacy è un professionista esperto nel campo della privacy e della protezione dei dati che fornisce consulenza e assistenza alle aziende per gestire e proteggere correttamente i dati personali e li supporta nel processo di rinnovo o prima richiesta dell’autorizzazione sanitaria. Datawave si trova a Pesaro, in viale della Vittoria 161.

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