L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera della tecnologia, ma come potrà rapportarsi al delicato tema dell’utilizzo dei dati personali?
1. Che cos'è l'intelligenza artificiale?
In estrema sintesi, l’intelligenza artificiale (IA) consiste in un campo dell’informatica che si occupa dello sviluppo di sistemi in grado di eseguire compiti che, se svolti da esseri umani, richiederebbero intelligenza. Come vedremo tra poco l’utilizzo dell’IA implica un delicato rapporto con privacy e dati personali.
Come indicato nel sito web ufficiale del Parlamento Europeo, l’intelligenza artificiale:
- è l’abilità di una macchina di replicare capacità umane come il ragionamento, la comprensione, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività;
- consente agli strumenti che ne sono dotati, di capire e percepire l’ambiente circostante, mettendosi in rapporto con esso per risolvere problemi e tendere ad un determinato obiettivo.
Nel sito del Parlamento UE si distingue altresì tra il comune computer che riceve i dati, li processa e risponde, e i sistemi di intelligenza artificiale, che fanno un passo oltre mostrando l’abilità di adattare il proprio comportamento analizzando gli effetti delle azioni anteriori e lavorando in autonomia. L’intelligenza artificiale è in grado di imparare dai propri errori, porvi rimedio e migliorare nel tempo.
2. Quali sono le intelligenze artificiali più utilizzate?
Molteplici le potenzialità dell’IA. Al di là dei pioneristici studi su quelle che gli scienziati chiamano AGI (Artificial General Intelligence) e ASI (Artificial Super Intelligence), oggi l’intelligenza artificiale utilizzata in tutto il mondo è inquadrabile come Artificial Narrow Intelligence – ANI. Si tratta di un’intelligenza artificiale che può entrare in contatto con dati personali e specializzata in una specifica attività o compito preciso, senza uscire dal territorio di competenza per cui è stata creata.
Tra le intelligenze artificiali più utilizzate e diffuse sicuramente oggi abbiamo:
- gli assistenti virtuali e chatbot, come Siri di Apple, Alexa di Amazon o ChatGPT di OpenAI, in grado di svolgere comandi, rispondere a quesiti e gestire dispositivi per la casa smart;
- i sistemi di raccomandazione, come quelli di Netflix o Amazon ad esempio, in grado di suggerire film o prodotti calibrati sulle preferenze del singolo utente;
- i sistemi di guida autonoma come Tesla Autopilot, capaci di muovere autonomamente un veicolo e portarlo in sicurezza alla destinazione desiderata dall’utilizzatore;
- le piattaforme di social media come Facebook o Instagram, in quanto esse analizzano i contenuti e personalizzano i feed allo scopo di arricchire e migliorare l’esperienza utente.
3. Qual è il rapporto tra l'intelligenza artificiale e la privacy?
Indubbiamente la relazione tra tutela della privacy e dati personali e utilizzo dell’IA impone un delicato equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti del singolo. In particolare la corretta applicazione degli strumenti dell’intelligenza artificiale non potrà prescindere dal rispetto dei principi base del GDPR – il Regolamento generale sulla protezione dei dati di matrice comunitaria, valevole per i cittadini UE.
Il trattamento dei dati personali con IA dovrà avere uno scopo ben definito, chiaro e legittimo. Esso andrà identificato da subito e dovrà essere data adeguata informazione agli utenti, in merito ai dati personali (identificativi, biometrici, comportamentali ecc.) che saranno raccolti, in che modo e per quale finalità e utilizzo. Sarà altresì necessario il consenso libero, esplicito e informato dell’utente all’attività dell’intelligenza artificiale.
Inoltre i dati personali dovranno essere trattati in modo lecito e trasparente nei confronti dell’interessato, oltre che limitato rispetto a quanto meramente necessario alle finalità per cui sono adoperati (minimizzazione dei dati personali). Al contempo dovrà essere garantita protezione contro il trattamento non autorizzato o illecito e contro il rischio della perdita, distruzione o danno accidentale, mediante misure tecniche e organizzative opportune.
Concludendo, il rapporto tra tutela dei dati personali e utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) è sicuramente complesso e sfaccettato, poiché quest’ultima ha il potenziale di migliorare significativamente vari aspetti della vita quotidiana, ma anche di compromettere la privacy degli individui se non gestita con l’attenzione richiesta dal GDPR.
Conclusioni
Il ruolo del consulente privacy è fondamentale per aiutare gli imprenditori a garantire la conformità alle normative sulla privacy e adempiere agli obblighi in materia di protezione dei dati personali. Un consulente privacy è un professionista esperto nel campo della privacy e della protezione dei dati che fornisce consulenza e assistenza alle aziende per gestire e proteggere correttamente i dati personali. Datawave si trova a Pesaro, in viale della Vittoria 161.
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