Recenti provvedimenti dei garanti privacy promettono guerra ai colossi
La settimana appena trascorsa si è caratterizzata per due decisione molto impattanti, la prima a livello italiano e la seconda a livello Europeo.
Il Garante per la protezione dei dati personali del nostro paese ha sanzionato Enel per la cifra di 26 milioni e 500 mila euro. La ragione? Una vecchia abitudine: il telemarketing aggressivo. Il provvedimento è stato adottato a seguito di centinaia di segnalazioni da parte degli utenti, stanchi dello spam telefonico ricevuto senza alcun consenso legittimamente prestato e spesso attuato tramite segreterie preregistrate. Oltre al pagamento della sanzione, la società dovrà adottare una serie di accorgimenti per evitare che situazioni del genere si ripetano in futuro.
Non è certamente la fine dello spam telefonico, ma sicuramente un passo avanti verso una migliore gestione del. marketing diretto da parte dei colossi.
(Qui il testo del provvedimento ).
Il Garante privacy Austriaco ha deciso di puntare a un bersaglio ancora più grosso. Oggetto della recente decisione è infatti Google, e nello specifico l’iterazione Google Analytics. L’autorità per la protezione dei dati personali ha infatti punito un’azienda austriaca che si è avvalsa del citato servizio di data analytics. La ragione della censura è legata alle recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha valutato non rispondenti al Gdpr trattamenti che avvengono in America.
La portata della decisione (qui un approfondimento) è enorme, poiché si tratta di uno dei servizi maggiormente utilizzati dai webmaster.
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Recenti provvedimenti dei garanti privacy promettono guerra ai colossi
La settimana appena trascorsa si è caratterizzata per due decisione molto impattanti, la prima a livello italiano e la seconda a livello Europeo.
Il Garante per la protezione dei dati personali del nostro paese, ha sanzionato Enel per la cifra di 26 milioni e 500 mila euro. La ragione? Una vecchia abitudine: il telemarketing aggressivo. Il provvedimento è stato adottato a seguito di centinaia di segnalazioni da parte degli utenti, stanchi dello spam telefonico ricevuto senza alcun consenso legittimamente prestato e spesso attuato tramite segreterie preregistrate. Oltre al pagamento della sanzione, la società dovrà adottare una serie di accorgimenti per evitare che situazioni del genere si ripetano in futuro.
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Non è certamente la fine dello spam telefonico, ma sicuramente un passo avanti verso una migliore gestione del. marketing diretto da parte dei colossi.
Qui il testo del provvedimento
Il Garante privacy Austriaco, ha deciso di puntare a un bersaglio ancora più grosso. Oggetto della recente decisione è infatti Google, e nello specifico l’iterazione Google Analytics. L’autorità per la protezione dei dati personali ha infatti punito un’azienda austriaca che si è avvalsa del citato servizio di data analytics. La ragione della censura è legata alle recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha valutato non rispondenti al Gdpr trattamenti che avvengono in America.
La portata della decisione (qui un approfondimento) è enorme, poiché si tratta di uno dei servizi maggiormente utilizzati dai webmaster.
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